GIORNO 25 GIUGNO 2014
ORE 20.00
Riunione dei genitori di tutti gli allievi del Laboratorio Teatrale Kreatimondo con Tiziana Bellassai
Ordine del giorno :
- Organizzazione incontro chiusura A.T. 2013/2014
- Progetti per i mesi estivi
- Progetti in cantiere A.T. 2014/2015
- Varie ed eventuali
sabato 21 giugno 2014
Progettualità
http://it.wikipedia.org/wiki/Laude_%28Jacopone_da_Todi%29
Laude (Jacopone da Todi)
Le Laude di Jacopone da Todi sono componimenti di tema religioso che si rifanno al genere della lauda, assai diffuso in Umbria tra il XII secolo e il XV secolo.
Al modulo popolareggiante della lauda, Jacopone aggiunge i toni individuali di un'anima inquieta e tormentata. Le sue 92 laude, nella forma di ballate in settenari e ottonari, sono una rappresentazione impietosa della realtà umana e terrena, attaccata violentemente per la sua caducità e vanità.
Talvolta, Jacopone si limita alla denuncia commossa e ardente; altre volte, come nel Pianto della Madonna (uno dei capolavori che fanno di lui la più grande personalità della nostra storia letteraria prima di Dante), traduce l'ansiosa passione umana in figure potentemente drammatiche, poste di fronte al mistero della saggezza divina.
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mercoledì 4 giugno 2014
Volo di fantasia su Peter Pan
Peter
ha solo sette giorni di vita, e come tutti i neonati è per metà un uccello e
per metà essere umano; per questo, quando sua madre lascia inavvertitamente una
finestra aperta, lui riesce a volare via dalla sua casa di Londra e arriva ai Giardini di Kensington. Qui un
corvo di nome Salomone Gracchia gli rivela che in realtà lui non è un uccello
ma un bambino: quando Peter apprende la realtà, perde automaticamente la
facoltà di volare, ma poiché ha comunque abbandonato la sua vita da neonato,
adesso non potrà più diventare grande e dovrà rimanere per sempre nei Giardini.
Le fate
che abitano i Giardini, dapprima spaventate da Peter, gradualmente ne diventano
amiche e gli costruiscono uno speciale nido che gli serve come riparo dalle
intemperie e anche come barca per navigare lungo il Serpentine
Lake, il
lago che divide i Giardini da Hyde Park.
Ben presto il bambino dimentica la sua natura umana e diventa una creatura del
Parco, imparando a vivere selvaggiamente e stando ben lontano dagli altri
bambini che durante la mattina affollano i Giardini: non comprende ad esempio i
loro giochi e pensa che i passeggini siano degli animali.
Peter
impara a suonare il Flauto
di Pan guadagnandosi
il soprannome di Pan; le
fate gli permettono di suonarlo durante le loro feste notturne. Deliziata dal
suo suono, Mab, la regina delle fate, gli concede di esaudire due desideri. Il
bambino non ha mai dimenticato sua madre, così come primo desiderio chiede di rivederla:
le fate lo accompagnano in volo presso la sua casa, dove Peter rivede dopo
tanto tempo sua madre addormentata nella cameretta dove un tempo lui stesso
aveva dormito. Peter prova un terribile senso di colpa per aver abbandonato sua
madre e decide di utilizzare il suo secondo desiderio per tornare finalmente a
casa.
Le
fate, tuttavia, sono molto tristi per l'addio di Peter, e decidono di salutare
il loro amico con una festa; essa è così bella e divertente che la sera dopo ne
viene fatta un'altra, e poi un'altra ancora e così via. Quando finalmente il
bambino si decide a tornare a casa ha un'amara sorpresa: senza che lui se ne
accorgesse è passato tantissimo tempo e contemporaneamente sua madre ha dato
alla luce un altro bambino. La finestra di casa sua, un tempo lasciata sempre
aperta perché Peter potesse tornare, è ora chiusa e sbarrata da spranghe di
ferro perché l'altro bambino non voli via come lui. Peter capisce di aver perso
l'amore di sua madre e col cuore in pezzi tornerà, stavolta definitivamente, ai
Giardini di Kensington.
Tempo
dopo Peter incontra Maimie Mannering, una bambina che si è persa nei Giardini;
i due diventano amici e Peter ne rimane talmente invaghito che le chiederà
addirittura di sposarla. Maimie vorrebbe acconsentire, ma si rende conto che
sposare Peter vorrebbe dire abbandonare per sempre sua madre, che di sicuro ne
sarebbe devastata; così la bambina ritorna a casa, ma non dimenticherà mai
Peter e da grande gli regalerà una capretta immaginaria perché Peter non rimanga mai
solo.
lunedì 2 giugno 2014
venerdì 30 maggio 2014
PETER PAN.......altra recensione per conoscere meglio il personaggio
PETER PAN.......altra recensione per conoscere meglio il personaggio
Chi ha paura di Peter Pan? Tutti noi amiamo l'affascinante personaggio, un po' elfo e un po' folletto che incarna con gioia malandrina il mito dell'eterna giovinezza. Eroe di mille avventure, perfette per il mondo incantato dei giochi infantili, il personaggio di SIR JAMES MATTHEW BARRIE ha saputo come pochi altri imprimere la sua orma fiabesca nel mondo adulto. O forse, sarebbe meglio dire, la sua ombra.
Il romanzo Peter Pan e Wendy vede la luce nel 1911, evoluzione di un primo racconto, The Little White Bird (1902) - divenuto poi Peter Pan e i Giardini di Kensington nel 1906 - e dell'opera teatrale Peter Pan (1904) che consegnò l'autore alla fama mondiale. La storia, narrata e rinarrata da film, canzoni, musical e seguiti autorizzati, è nota, ma il romanzo originale non possiede quell'aspetto solare magistralmente rappresentato dalla produzione disneyana, anzi, come ogni fiaba che si rispetti, mostra tra le righe caratteristiche assai poco infantili e molto inquietanti. Come la sua "creatura", James Barrie è stato un adulto che non voleva crescere: nel fisico, brutto e sgraziato, non superava il metro e mezzo d'altezza; nella maturazione sessuale, infatti il matrimonio con l'attrice Mary Ansell non venne mai consumato; nella psiche, in quanto, nonostante la sua carriera di giornalista e scrittore, rimase un eterno adolescente. Peter è il ragazzo magico, fuggito da casa all'età di sette giorni, che vive tra fate, uccelli parlanti, sirene, indiani e pirati, nella terra immaginaria di ogni infanzia: Neverland, l'Isola Che Non C'è, luogo di giochi diurni e paure notturne. "È per questo che esistono i lumini da notte", ci confida l'autore.
Durante l'epoca tardo-vittoriana, la letteratura per ragazzi esaltava l'avventura. Elementi de L'Isola dei Coralli di R.M. BALLANTYNE e L'Isola del Tesoro di R.L. STEVENSON si ritrovano agevolmente nell'opera di Barrie, basti pensare che nel primo si narrano le avventurose vicende di tre piccoli naufraghi su un'isola deserta e la trama del secondo è universalmente conosciuta: ancora un ragazzo protagonista, pirati cattivi, combattimenti e vicissitudini varie. Parallelamente, buona parte della letteratura a cavallo tra Ottocento e Novecento - attraverso romanzi, racconti e composizioni poetiche - celebrava un oscuro ritorno alle origini, riesumando la figura del dio Pan come simbolo nostalgico delle vecchie mitologie: esempi ne sono Arthur Machen (Il Grande Dio Pan), la meno conosciuta Dion Fortune (Il Dio dal Piede Caprino), Knut Hamsun (Pan), Stevenson (Il Flauto di Pan), James Stephens (Crock of Gold), G.K. Chesterton (The Man Who Was Thursday), Dunsany (The Blessing of Pan). Inoltre, Il Grande Antico Nodens è stato probabilmente ispirato a Lovecraft proprio dal Pan di Machen.
E in questa produzione letteraria, la figura del dio caprino lascia il consesso degli antichi dei e irrompe nel moderno quotidiano come forza sovrannaturale e irrazionale, capace di interferire nella vita degli umani con tutto il suo carico d'ambiguità morale. Provocando, appunto, il panico.
Tutto questo ebbe una notevole influenza sul mondo interiore di Barrie e sulla sua creatività - non a caso, nei primi racconti Peter cavalca una capra e in tutti suona uno zufolo di canna -, ma anche sulla sua immaturità, che lo portò a desiderare di trasformare le proprie fantasie in realtà. È cosa nota come l'ispirazione delle sue opere provenga direttamente dai traumi infantili, da un'adolescenza negata, da vicende biografiche capaci di illuderlo sulla veridicità delle sue invenzioni. Peter Pan nasce dall'esperienza con la famiglia Davies e relativi figli, bambini che trovarono in Barrie il condottiero indiscusso dei loro giochi, il realizzatore di ogni fantasia avventurosa. E nei giochi dei bambini non possono mancare i Pirati, o almeno ciò che di loro viene percepito dall'immaginario infantile. A Neverland troviamo il veliero che issa la Jolly Roger, bandiera con teschio e ossa, le canzoni corsare inneggianti a Davy Jones, lo spirito malvagio dei mari, e il bucaniere per eccellenza: James Hook, Capitan Uncino, eterno nemico di Peter Pan ("era il nostromo di Barbanera", sussurra Gianni, "Ed è il peggiore di tutti!").
La descrizione fatta da Barrie di questo capitan Pirata è volutamente cupa, quasi demoniaca per certi versi: sangue giallastro, occhi punteggiati da bagliori rossi quando uccide, aspetto raffinato e decadente in boccoli neri e marsina.
Malinconico nella sua ferocia, quel che non sopporta è l'impudenza di Peter, conseguenza diretta della sua giovinezza. Capitan Uncino sente il tempo scandito dal ticchettio del Coccodrillo - che ha ingoiato una sveglia - e pregusta con folle desiderio la distruzione del magico ragazzo eternamente giovane. Sigaro doppio e gancio tagliente, James Hook governa su una ciurma terrificante: Spugna, che uccide senza intenzione, Cecco l'Italiano evaso dalle prigioni di Goa, un gigantesco Negro il cui nome fa troppa paura, Denteduro della nave di Flint, Lanterna figlio di Morgan, e tanti altri. Tutti girano nell'Isola con lo scopo di trovare e uccidere i Bambini Perduti e il loro magico capo.
L'arrivo dei tre fratelli Darling - Gianni, Michele e Wendy - turba molteplici equilibri, soprattutto Wendy: Peter e la sua banda la vogliono come figura materna, per accudirli e raccontare favole, ma gli elementi femminili, come Trilly e le Sirene, sono tutt'altro che felici della sua presenza, tanto da cercare continuamente di ucciderla. Peter la difende, quando se ne ricorda, perché anche lui desidera essere "figlio". Non "compagno" né, tanto meno, "padre".
Tuttavia, anche Capitan Uncino ambisce "possedere" Wendy, per farne la mamma della sua ciurma. Fortunatamente, nessuno dei due riuscirà nel proprio intento.
Peter Pan e Capitan Uncino sono i due aspetti che l'autore probabilmente percepiva di sé, le due immagini conflittuali che lo perseguitarono durante tutta la sua esistenza. Barrie è l'eterno fanciullo che rifiuta l'età matura e le sue costrizioni, che rende legge la propria fantasia, che non deve essere sfiorato da alcuna esperienza adulta. Che ha perso per sempre l'amore della madre, diventando un "incompleto" unico nel suo genere, un ladro di sentimenti e ammirazione, un demone affascinante dal potere enorme ma temporaneo, quello sulla fanciullezza. Tuttavia, lo scrittore è anche l'adulto corrotto dalle sue stesse esperienze, capace di avvertire con astio che il tempo passa, che i bambini crescono e non giocano più. Capitan Uncino, appunto. Questo personaggio non compare nei primi racconti di Peter Pan, ma fu aggiunto in occasione della pièce teatrale e in seguito trasferito nel romanzo, diventando la nemesi del protagonista: malinconico e crudele, raffinato e decadente, è consapevole della propria fine. Tutti sanno come si conclude la vicenda: il perfido capitano duella con Peter sul ponte della nave e viene gettato con un calcio in bocca al Coccodrillo, non senza pronunciare un'ultima frase significativa: "Brutte Maniere!". La giovinezza prevale sempre, dunque, ma emerge la tristezza per la brutalità di questa vittoria.
Peter Pan è un demone bambino, allegro e amorale ma solitario, il cui desiderio è possedere più che creare legami. Un tragic boy, lo definisce lo stesso Barrie. Può volare perché è senza peso, appare completamente asessuato e nessuno può toccarlo tranne le fate; non ha memoria di sé o di chi lo circonda. Del suo passato ha un solo, crudele ricordo: la finestra sbarrata della stanza da cui era volato via appena nato e, dietro di essa, la madre con un nuovo figlioletto.
Il mondo secondario di Barrie convive con la morte. Infatti, i Bambini Perduti sono quelli che cadono dalle carrozzine per colpa di governanti sbadate e non vengono più cercati. Peter Pan li accompagna suonando il suo zufolo, fino all'Isola magica, dove vivono finché non diventano "troppo adulti". Dopodiché, vengono "sfoltiti".
"Si diceva che Peter accompagnasse i bambini morti per non farli sentire soli", ci racconta la signora Darling, ripescando alcune dimenticate memorie infantili.
L'Isola Che Non C'è diviene teatro di lotte all'ultimo sangue, in cui anche i nuovi arrivati giudicano esaltante la morte dell'avversario. E questa congrega di giovanissimi selvaggi porta alla mente una situazione inquietante narrata in un altro libro, dove l'idea di un'adolescenza solare è definitivamente tramontata: Il Signore delle Mosche di William Golding.
A volte scoprire i denti non è sinonimo di sorriso. Sembra quasi che Barrie voglia, attraverso giochi sublimati in opere letterarie, impossessarsi dei giovani spettatori utilizzando il fascino ambiguo della paura. Nei suoi scritti traspare un sogghigno mascherato, nel quale si avvertono il sarcasmo e la capacità adulta di impressionare un animo bambino mediante una maturità che è ben presente seppure rinnegata. Complice di tutto questo, una consapevole alleanza con le caratteristiche dell'infanzia: il desiderio d'avventura a lieto fine, gli impulsi violenti sfogati nella distruzione dell'avversario, le fantasie d'ogni tipo capaci di realizzarsi, l'onnipresente rifugio nell'alone materno. Ovvero: "L'età gaia, innocente e senza cuore".
http://www.terrediconfine.eu/peter-pan-book.html
Il presente eterno di Peter Pan
Il presente eterno di Peter Pan
Il 27 dicembre 1904 al teatro Duke of York di Londra, debuttò la commedia di James M. Barrie: Peter Pan. The boy who wouldn't grow up, il bambino che non voleva crescere. Da quel giorno la storia di questo leggiadro satiretto verde ha conosciuto innumerevoli adattamenti sia cinematografici, sia musicali. Le industrie del settore hanno costruito un prodotto (in taluni casi) sicuramente valido ma soprattutto spettacolare, traducendo i valori contenuti nella scrittura di Barrie con strategie offerte dalla tecnica e dal marketing pubblicitario. Immaginazione = effetti speciali. Niente di più bieco per lo sviluppo mentale di un bambino.
Il bambino del nostro tempo deve crescere in fretta ed imparare ad essere competitivo. Deve soprattutto "consumare" nell'accezione più totale del termine: cibo, giocattoli, fantasia. E in quest' azione plurima, non avere il tempo di sentirsi solo ma guidato, tenuto per mano dalle intelligenze di un mondo costruito e virtuale.
Da questa premessa, l'impresa coraggiosa di restituire ad un testo universale una leggibilità autentica. Immaginazione = stupore = gioco = fanciullezza. Ricordare come prodigio di fabula, anche l'impalpabile presenza delle Fate della tradizione inglese che furono balie e compagne del bimbo che volò dalla propria carrozzina una mattina ai Giardini di Kensington. E ancora, il mondo leggero degli uccellini…
Personalmente non credo nel valore "educativo" di Peter Pan. ATTENZIONE… non ci credo se questo vocabolo viene inteso per etichettare una prassi univoca, un clichè interpretativo e modaiolo. Preferisco sostituire il termine con una parola da scrigno prezioso: CONOSCENZA. Peter Pan educa in quanto mostra ai suoi lettori come è fatto il cervello di un bambino. La "morale" sottesa alla storia bisbiglia di continuo: conserviamo per sempre Peter dentro di noi, non dimentichiamo l'unico periodo di grazia della nostra vita. Peter Pan – e qui lo scrigno su citato ci offre una chiave – deve aiutare coloro che hanno la fortuna di lavorare per i bambini a rispettare il loro mondo. Tenere ed avere tra le dita questa chiave, ci permette di poggiare un piede all'interno di una dimensione perduta, rintracciabile lungo la rotta che conduce all'Isola Che Non C'è. James Barrie possedeva questa chiave, la sua biografia ce lo testimonia.
Dove potrà mai stare sulla scena questo Paese di giochi? La metafora scelta dalla fata Lucistella, alla quale compete di condurre la narrazione della nostra fiaba, suggerisce: un cassetto… Perchè? Cosa rappresenta? Cosa contiene? Il consiglio che ha indotto ad inventarla, arriva direttamente da Barrie, da alcune illuminanti righe contenute nel romanzo Peter Pan e Wendy (il testo fu pubblicato nel 1911 sulla base della traccia di Peter Pan in Kensington Gardens, dato alla stampa nel 1906).
Il cassetto o meglio i cassetti della stanzetta dei Darling, racchiudono tutti i pensieri fantastici dei bambini. Il cassetto conserva la magia dell'immaginazione, il meccanismo che permette allo sguardo innocente di trasformare durante il gioco un armadio in un veliero, un lenzuolo in una laguna. Basta far entrare in questa stanza l'aria fresca della notte per autorizzare l'arrivo possibile di Peter Pan. Lucistella, di tutti i cassetti di tal natura è la fata custode.
In ogni cassetto fanciullesco si trova così riposta una mappa di pensieri costruttori di luoghi desiderati. La trasparenza del gioco risulta raggiungibile e grazie a Peter possibile. Sull'Isola Che Non C'è, troviamo tutti gli ingredienti dello svago infantile: i pirati, gli indiani, il nascondino dei Bambini Perduti, la voglia delle capanne, delle case sugli alberi, dei duelli con le spade, delle fughe animate di batticuore: sentimenti intrepidi che investono i piccoli animi come un temporale estivo. Giustizia! Abbasso Giacomo Uncino! Liberiamo Giglio Tigrato! Burrasche intense e passeggere inserite in un presente eterno: il tempo di Peter Pan.
E Peter Pan, compagno ideale di tutte queste avventure, cosa insegna proprio ai bambini? Lui che non è mai cresciuto, induce a riflettere sulla consapevolezza del crescere e sull'importanza degli affetti. Wendy, Gianni e Michele decidono di ritornare a casa, scelgono di richiudere i cassettini dei loro sogni sapendo bene cosa possono contenere. In questo segreto sta il rinnovabile incanto di Peter Pan, la sua memoria.
Lina Maria Ugolini
http://www.linamariaugolini.it/teatro-lucistella
Il 27 dicembre 1904 al teatro Duke of York di Londra, debuttò la commedia di James M. Barrie: Peter Pan. The boy who wouldn't grow up, il bambino che non voleva crescere. Da quel giorno la storia di questo leggiadro satiretto verde ha conosciuto innumerevoli adattamenti sia cinematografici, sia musicali. Le industrie del settore hanno costruito un prodotto (in taluni casi) sicuramente valido ma soprattutto spettacolare, traducendo i valori contenuti nella scrittura di Barrie con strategie offerte dalla tecnica e dal marketing pubblicitario. Immaginazione = effetti speciali. Niente di più bieco per lo sviluppo mentale di un bambino.
Il bambino del nostro tempo deve crescere in fretta ed imparare ad essere competitivo. Deve soprattutto "consumare" nell'accezione più totale del termine: cibo, giocattoli, fantasia. E in quest' azione plurima, non avere il tempo di sentirsi solo ma guidato, tenuto per mano dalle intelligenze di un mondo costruito e virtuale.
Da questa premessa, l'impresa coraggiosa di restituire ad un testo universale una leggibilità autentica. Immaginazione = stupore = gioco = fanciullezza. Ricordare come prodigio di fabula, anche l'impalpabile presenza delle Fate della tradizione inglese che furono balie e compagne del bimbo che volò dalla propria carrozzina una mattina ai Giardini di Kensington. E ancora, il mondo leggero degli uccellini…
Personalmente non credo nel valore "educativo" di Peter Pan. ATTENZIONE… non ci credo se questo vocabolo viene inteso per etichettare una prassi univoca, un clichè interpretativo e modaiolo. Preferisco sostituire il termine con una parola da scrigno prezioso: CONOSCENZA. Peter Pan educa in quanto mostra ai suoi lettori come è fatto il cervello di un bambino. La "morale" sottesa alla storia bisbiglia di continuo: conserviamo per sempre Peter dentro di noi, non dimentichiamo l'unico periodo di grazia della nostra vita. Peter Pan – e qui lo scrigno su citato ci offre una chiave – deve aiutare coloro che hanno la fortuna di lavorare per i bambini a rispettare il loro mondo. Tenere ed avere tra le dita questa chiave, ci permette di poggiare un piede all'interno di una dimensione perduta, rintracciabile lungo la rotta che conduce all'Isola Che Non C'è. James Barrie possedeva questa chiave, la sua biografia ce lo testimonia.
Dove potrà mai stare sulla scena questo Paese di giochi? La metafora scelta dalla fata Lucistella, alla quale compete di condurre la narrazione della nostra fiaba, suggerisce: un cassetto… Perchè? Cosa rappresenta? Cosa contiene? Il consiglio che ha indotto ad inventarla, arriva direttamente da Barrie, da alcune illuminanti righe contenute nel romanzo Peter Pan e Wendy (il testo fu pubblicato nel 1911 sulla base della traccia di Peter Pan in Kensington Gardens, dato alla stampa nel 1906).
Il cassetto o meglio i cassetti della stanzetta dei Darling, racchiudono tutti i pensieri fantastici dei bambini. Il cassetto conserva la magia dell'immaginazione, il meccanismo che permette allo sguardo innocente di trasformare durante il gioco un armadio in un veliero, un lenzuolo in una laguna. Basta far entrare in questa stanza l'aria fresca della notte per autorizzare l'arrivo possibile di Peter Pan. Lucistella, di tutti i cassetti di tal natura è la fata custode.
In ogni cassetto fanciullesco si trova così riposta una mappa di pensieri costruttori di luoghi desiderati. La trasparenza del gioco risulta raggiungibile e grazie a Peter possibile. Sull'Isola Che Non C'è, troviamo tutti gli ingredienti dello svago infantile: i pirati, gli indiani, il nascondino dei Bambini Perduti, la voglia delle capanne, delle case sugli alberi, dei duelli con le spade, delle fughe animate di batticuore: sentimenti intrepidi che investono i piccoli animi come un temporale estivo. Giustizia! Abbasso Giacomo Uncino! Liberiamo Giglio Tigrato! Burrasche intense e passeggere inserite in un presente eterno: il tempo di Peter Pan.
E Peter Pan, compagno ideale di tutte queste avventure, cosa insegna proprio ai bambini? Lui che non è mai cresciuto, induce a riflettere sulla consapevolezza del crescere e sull'importanza degli affetti. Wendy, Gianni e Michele decidono di ritornare a casa, scelgono di richiudere i cassettini dei loro sogni sapendo bene cosa possono contenere. In questo segreto sta il rinnovabile incanto di Peter Pan, la sua memoria.
Lina Maria Ugolini
http://www.linamariaugolini.it/teatro-lucistella
giovedì 29 maggio 2014
Le arti della scena : S..drammatizziamo con loro
Appuntamenti aggiornati per il Gruppo dei Genitori partecipanti al Progetto
'Le arti della scena : S..drammatizziamo con loro'
Giovedì 29 maggio 2014 ore 20.00
Lunedì 2 giugno 2014 ore 17.00
-------> per gli Allievi (tutti) ......giorno 30 maggio ore 18.30
'Le arti della scena : S..drammatizziamo con loro'
Giovedì 29 maggio 2014 ore 20.00
Lunedì 2 giugno 2014 ore 17.00
-------> per gli Allievi (tutti) ......giorno 30 maggio ore 18.30
martedì 27 maggio 2014
Aggiornamento
AVVISO PER I GENITORI CHE PARTECIPANO ALLO SPETTACOLO 'PETER PAN'
L'appuntamento fissato per questa sera (martedì) alle ore 19.30 è spostato a domani sera (mercoledì) alle ore 20.00.
Puntualità.
L'appuntamento fissato per questa sera (martedì) alle ore 19.30 è spostato a domani sera (mercoledì) alle ore 20.00.
Puntualità.
Spettacolo 'Peter Pan' 07/06/14
Giorno 7 Giugno 2014 - ore 20.00 - Pinacoteca di Comiso
Il Laboratorio Teatrale Kreatimondo (Allievi e Genitori)
mette in scena 'Peter Pan' sotto la direzione di Tiziana
Bellassai.
Subito dopo lo spettacolo si andrà a gustare la pizza presso
un noto locale.
Dare conferma della propria partecipazione a Luciana
Cartiglia.
Il Laboratorio Teatrale Kreatimondo (Allievi e Genitori)
mette in scena 'Peter Pan' sotto la direzione di Tiziana
Bellassai.
Subito dopo lo spettacolo si andrà a gustare la pizza presso
un noto locale.
Dare conferma della propria partecipazione a Luciana
Cartiglia.
lunedì 26 maggio 2014
Appuntamenti ....
OGGI alle ore 20.00 ------> Incontro e prove per i genitori degli allievi.
E' gradita la Puntualità.
E' gradita la Puntualità.
giovedì 22 maggio 2014
Musical 'Peter Pan'
Musical 'Peter Pan'
Si può scaricare il testo del copione cliccando sul link :
https://www.facebook.com/groups/1435425963378039/
Si può scaricare il testo del copione cliccando sul link :
https://www.facebook.com/groups/1435425963378039/
Appuntamenti in corso...
I genitori degli allievi che vogliono partecipare all'attività teatrale sono invitati alle prove nei seguenti giorni
26/05/14 ore 20.00
27/05/14 ore 19.30
28/05/14 ore 19.30
03/06/14 ore 19.30
04/06/14 ore 19.30
E' gradita la massima puntualità
Tiziana Bellassai
26/05/14 ore 20.00
27/05/14 ore 19.30
28/05/14 ore 19.30
03/06/14 ore 19.30
04/06/14 ore 19.30
E' gradita la massima puntualità
Tiziana Bellassai
mercoledì 21 maggio 2014
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